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21-12-2018 23:34:35 cronaca dell'incontro aperto al pubblico sulla prescrizione

Nella prima giornata di astensione contro le iniziative del Governo in materia di giustizia, la Camera Penale della Lombardia orientale ha organizzato un incontro aperto al pubblico, per discutere delle riforme recentemente approvate e di quelle in cantiere nel 2019. Un incontro rivolto non solo a tutti gli avvocati iscritti alla Camera Penale ma anche ai parlamentari eletti nel distretto e ai magistrati (oggi presenti numerosi).
Sono intervenuti il presidente della CPLO avv. Gueli che ha curato la parte introduttiva dell’incontro - richiamando ad un maggior senso di responsabilità e a mantenere quale faro il rispetto della Costituzione - e ha poi moderato il dibattito, il presidente della Corte d'Appello di Brescia, Dott. Castelli, il Procuratore Generale Dell’Osso, il presidente della Camera penale di Brescia, Avv. Cavaliere, i colleghi Avv. Magoni, Avv.Trombini (presidente della Camera Penale di Mantova) Avv. Arena, Avv. Nardin, Avv. Tropea (presidente della Camera Penale di Bergamo), Avv. Salvi, Avv. Parati, l'Onorevole Bazoli, il Dott. Nappo – Giudice presso la Corte di Appello di Brescia, il Dott. Mocciola, Giudice presso la Sezione Fallimentare e già Presidente del Riesame e della 3 Sezione penale ed infine il Dott. Bonamartini, prima Giudice per le indagini preliminari, ora giudice presso la 3 sezione penale.
Vista l'importanza delle tematiche affrontate riteniamo opportuno riepilogare il contenuto di alcuni degli interventi.
Anzitutto il Presidente Dott. Castelli ha evidenziato la sproporzione tra il numero di processi che ogni giorno vengono generati e l'incapacità del sistema - così come organizzato - di gestirli. Fino agli anni ottanta lo strumento del quale si era fatto abbondante uso per rimediare al problema era rappresentato dall'istituto dell'amnistia. Ora – erroneamente - si ritiene che possa essere l'istituto della prescrizione lo strumento più adatto per porre rimedio a questa situazione. Il Presidente Castelli afferma poi come certamente un peso rilevante rispetto alla situazione di ingolfamento e di inefficienza del sistema sia da addebitarsi alla carenza di personale e all'incapacità di adempiere in modo puntuale a tutte le incombenze di carattere burocratico.
Anche l'intervento del Giudice, Dott. Bonamartini, è stato in parte dedicato al malfunzionamento del sistema dovuto alla carenza di personale e all'inefficienza del sistema amministrativo. Il Dott. Bonamartini ha aggiunto che per migliorare l'efficienza del sistema sarebbe opportuno introdurre più ipotesi di depenalizzazione senza lasciare sempre alla sensibilità del Giudice la decisione rispetto alla valutazione della tenuità del fatto.
L'avv. Andrea Cavaliere ha posto in rilievo il fatto che il ministro, dopo essersi reso disponibile a raccogliere idee, proposte e suggerimenti dalla avvocatura, dalla magistratura e dalla accademia, per procedere ad intervento organico di riforma legislativa, dopo questa iniziale apertura non abbia preso in considerazione una sola proposta o un solo suggerimento e stia proseguendo sulla sua strada per la approvazione del ddl corruzione anche relativamente alla riforma della prescrizione.
La risposta che il ministro ha fornito a chi gli ha chiesto conto di tale atteggiamento è stata che lui deve rispettare un mandato politico e, quindi, ha implicitamente confermato che anche su questioni di straordinaria rilevanza il governo ragiona in un clima di permanente propaganda elettorale cercando di portare avanti i propri programmi di politica giudiziaria con un approccio metodologico assolutamente sbagliato che risponde ad una logica demagogica e di risposta alle spinte giustizialiste.
L’avv. Cavaliere ha infine ricordato l’incontro organizzato il 10 dicembre dalla Camera penale di Roma che ha visto nascere una positiva intesa relativamente alle riforme necessarie in campo giudiziario, tra il presidente avv. Caiazza e i vertici di ANM: aumento dei poteri del giudice dell’udienza preliminare, maggior ricorso ai riti alternativi e, infine, una seria ed efficace depenalizzazione.
L'intervento dell'On. Alfredo Bazoli, membro della Commissione Giustizia della Camera, ha interessato il tema della prescrizione. Anzitutto la riforma della prescrizione è stata presentata sotto forma di emendamento quando i termini di presentazione erano prossimi alla scadenza (tanto da rendere necessaria una proroga ad hoc). Inoltre, a fronte di un'esigenza di modifica rappresentata come urgente, alla fine l'entrata in vigore della stessa è stata posticipata al 2020. In tal modo si rende evidente come l'urgenza fosse solo apparente. Modalità inaccettabili che tentano di scalfire quelli che sono i principi fondamentali del nostro ordinamento quali il principio di uguaglianza, il principio di difesa e la finalità rieducativa alla quale deve tendere la pena. A dimostrazione dell'inutilità della riforma così come proposta l'Onorevole ha ricordato come il 50 % dei processi che si prescrivono si concentrano in appena 4 distretti di Corte di Appello e che la prescrizione si compirebbe sempre per oltre il 50% quando i procedimenti sono ancora in fase di indagini preliminari. Rispetto alle possibili soluzioni per migliorare l'efficienza del sistema giustizia sarebbe utile una riforma improntata ad aumentare il novero dei reati procedibili a querela e ad effettuare una depenalizzazione concreta ed effettiva.
Un altro intervento molto interessante è stato quello del Giudice, Dott. Mocciola, che ha osservato come le proposte di riforma vanno a smantellare le garanzie di un giusto processo. Peraltro, l’attuale processo non è per nulla garantista perché ormai sempre più spesso l’obbligo di motivazione risulta svuotato di contenuto. Quando un Giudice omette di motivare in modo adeguato i propri provvedimenti viene meno la più importante delle garanzie che è quella di conoscere in modo trasparente le ragioni della decisione.
Alla luce di tutti gli interventi che si sono susseguiti è certamente apprezzabile il fatto che tutti coloro che sono intervenuti sono concordi nell'evidenziare la centralità del problema: la durata irragionevole del processo penale in Italia.
Non sarà facile per avvocati e magistrati trovare una convergenza rispetto alle possibili soluzioni per migliorare il funzionamento del sistema giustizia, ma, di fronte ad un chiaro tentativo di introdurre una nuova forma di processo “autoritario”, occorre individuare un percorso alternativo autorevole e, per quanto possibile, condiviso da proporre e contrapporre alla deriva giustizialista e populista imposta da una certa parte politica.
Cliccando il pulsante "Approfondisci" potrete scaricare il documento, tuttora attualissimo, che la Camera penale di Brescia ha diramato in occasione della precedente astensione di novembre.