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23-03-2017 09:55:27 Presentazione al Parlamento della prima relazione del Garante dei detenuti

Non mi batto per il detenuto eccellente,
ma per la tutela della vita del diritto
nei confronti del detenuto ignoto,
alla vita del diritto per il diritto alla vita

Marco Pannella



CAMERA DEI DEPUTATI, 21 MARZO 2017: PRESENTAZIONE AL PARLAMENTO DELLA PRIMA RELAZIONE DEL GARANTE NAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE DETENUTE O PRIVATE DELLA LIBERTÀ PERSONALE

dai nostri inviati Stefania Amato e Alessandro Magoni

L’applauso è sembrato non voler finire mai. Al termine della sua relazione il presidente Mauro Palma è tornato a sedersi accanto a Emilia Rossi e Daniela de Robert, le altre due componenti dell’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, lanciando sguardi quasi imbarazzati alla platea che non cessava di battere le mani dopo la lunga e dettagliata esposizione dell’attività del Garante nel suo primo anno di attività.
E’ valsa la pena essere presenti: il 21 marzo 2017 si presentava nella Sala della Regina del palazzo di Montecitorio la prima relazione annuale al Parlamento del Garante nazionale, Autorità collegiale istituita con decreto legge nel dicembre 2013 ma operativa dal marzo del 2016.
L’intervento del presidente Palma, coadiuvato dalle componenti dell’Ufficio con i loro contributi illustrativi su punti specifici, ha consentito un respiro di sollievo a quanti si preoccupano e si impegnano quotidianamente per il rispetto della dignità umana nelle carceri e in tutti i luoghi di privazione della libertà personale: è attiva da un anno in Italia un’Autorità collegiale indipendente, seria ed efficace, i cui componenti, di altissimo profilo intellettuale, stanno lavorando a ritmi serrati; ne è riprova il ponderoso volume che raccoglie la relazione sull’operato del Garante Nazionale ed una serie impressionante di notizie, dati, grafici e riferimenti anche in ordine all’attività delle Autorità garanti locali.
L’intervento di Mauro Palma è stato introdotto dal saluto della Presidente della Camera Laura Boldrini, che nell’apprezzare il lavoro del Garante ha ribadito la necessità di un impegno della politica e delle amministrazioni locali per una società più sicura, perché il problema dell’insicurezza percepita, pur a fronte dei dati statistici sulla costante diminuzione dei reati, esiste ed è attuale; ma una società è più sicura anche e soprattutto e se è più coesa, più inclusiva e solidale con i deboli, più giusta perché rispettosa dei diritti di tutti. Sulla stessa linea i messaggi fatti pervenire dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e dal Ministro della Giustizia.
Emilia Rossi ha illustrato i poteri e i compiti del Garante nazionale, istituzione pubblica, non governativa e indipendente che ha il compito di controllare e monitorare tutti i luoghi di privazione della libertà verificando il rispetto dei diritti umani fondamentali e della dignità della persona. La sua connotazione è prevenire eventuali problemi e agire secondo un metodo collaborativo secondo il principio della "raccomandazione", ossia rilievi mossi caso per caso alle istituzioni coinvolte. Collabora con i garanti regionali o locali ove nominati; può visitare liberamente tutti i luoghi di detenzione o privazione della libertà (carceri, camere di sicurezza, CIE, c.d. HOT SPOTS, REMS, voli di rimpatrio) senza necessità di autorizzazione o preavviso; può avere colloqui riservati con i ristretti, dei quali può visionare i fascicoli.
Al di là delle cifre e dei dati, che attengono all’attività dell’anno trascorso, la relazione del presidente Palma si è incentrata, da un lato, sugli esiti della doverosa risposta dell’Italia alle censure degli organismi di controllo internazionali, a partire dalla Corte EDU (anche) con la sentenza Torreggiani; dall’altro, sui nodi irrisolti. Tra questi, il profilo qualitativo della detenzione in carcere, che resta troppo spesso luogo di sofferenza aggiuntiva, che si somma alla privazione della libertà; il tema delle tecnologie, il cui utilizzo è curiosamente sempre più diffuso in ambito processuale ma non decolla laddove potrebbe supportare l’esercizio di diritti fondamentali delle persone detenute (ad esempio per i colloqui con i familiari); l’area dell’immigrazione, che vede un fortissimo impegno dell’Ufficio del Garante; il tema delle REMS (il Garante parteciperà alla fase dell’emanazione dei decreti attuativi del DDL attualmente all’esame della Camera, che contiene anche una delega per modifiche alla misure di sicurezza).
Ci sono, in generale, alcuni fatti positivi: il numero dei detenuti tornato sotto controllo (ma il sovraffollamento persiste); la non adesione dell’Italia al foto-segnalamento coattivo; la notifica preventiva dei voli di rimpatrio in modo da consentirne al Garante nazionale il monitoraggio (tale modalità andrebbe estesa, secondo il Garante, ai trattamenti sanitari obbligatori); la promessa del ministro dell’Interno che i codici identificativi di reparto da apporre sulle divise degli agenti di polizia saranno a breve introdotti attraverso un DDL ad hoc (stando a quanto annunciato dal Ministro dell'Interno). Ma le criticità restano numerose, a partire dal problema degli HOT SPOT, sorta di limbo sottratto al controllo giurisdizionale, dei minori non accompagnati, della carenza, in alcune regioni, delle camere di sicurezza, cui si deve sopperire con il carcere (con il ritorno delle “porte girevoli”), dei TSO, delle strutture sanitarie (altri luoghi in cui può verificarsi la privazione della libertà e che costituiranno tema centrale che sarà sviluppato nel corso del 2018).
Lo spessore dei contenuti della relazione dalla quale trasudano, al di là dei numeri, una vera “visione” ed un ampio progetto culturale, la competenza ed autorevolezza dei componenti dell’Ufficio del Garante e l’attenta diffusione, attraverso il sito internet ed i mass media, delle notizie circa l’attività di questo nuovo, importante presidio di garanzia, fanno sperare in una positiva evoluzione, nel prossimo futuro, della tutela dei diritti delle persone ristrette e della sensibilità sociale su questi temi.
Sarebbe forse utile la diffusione della conoscenza delle prerogative e dell’attività di questa nuova Autorità presso le scuole, dove si formano i cittadini del futuro.



La relazione completa dell’Ufficio del Garante è disponibile sul sito del garante
L’intervento del presidente Mauro Palma a Montecitorio è scaricabile cliccando sul pulsante "approfondisci".