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21-02-2017 13:23:46 Ettore Randazzo ci ha lasciato...

Pubblichiamo un ricordo che ha scritto per noi, con la passione che la contraddistingue e con il grande affetto per l'impareggiabile avvocato siracusano, la collega Viviana Torreggiani.
In questa pagina è riportato uno stralcio ma il testo integrale si trova nella sezione documenti del nostro sito...

nella foto, scattata alla Galleria storica nazionale dei Vigili del Fuoco a Mantova, vediamo Ettore Randazzo, a destra, insieme allo scrittore-avvocato partenopeo Diego De Silva, al dottor Francesco Iacoviello ed a Sergio Genovesi, quando Ettore venne a (rap)presentare il libro "E forse una condanna al silenzio"

“Ciao Ettore”

Mi è stato dato il privilegio di dedicare un pensiero ad Ettore Randazzo.
Non sarà mai l’ultimo, perché il suo ricordo e, soprattutto, i suoi insegnamenti saranno sempre vivi in me, come in tutti coloro che hanno avuto l’onore di conoscerlo e riconoscerlo come Maestro.
Dovevamo incontrarci a Palermo, lo scorso dicembre in occasione di un Convegno del LAPEC (il laboratorio permanente esame e controesame – e giusto processo che lui ha fondato nella sua Siracusa e che si è diffuso in tutta Italia) ma per la prima volta, e del tutto inaspettatamente, non si è presentato. Lui che non mancava mai a nessun impegno. Immediatamente è sceso in me lo sconforto e la paura. Se Ettore non c’era doveva essere successo qualcosa di grave. Immediatamente mi prefigurai la possibilità di perderlo. L’idea mi risultava insopportabile, impossibile, del tutto prematura. La scacciai. Ho sempre voluto pensare che ce l’avrebbe fatta, anche questa volta. Io, come i tanti Amici, avevamo ancora “bisogno” di lui. Per il bene che gli ho voluto non posso dimenticarmi di ricordare anche come fu maltrattato dalla stessa Unione che aveva contribuito a rendere nobile e forte, sia quando, in virtù dei suoi saldi principi, fu di fatto costretto a dimettersi dall’Osservatorio Deontologia UCPI ( e con lui ci dimettemmo tutti), sia in occasione dell’infelice intervento di un coiscritto al Congresso di Bologna. Ma lui era una roccia. Sapeva sempre trovare il modo di risorgere mettendo in campo nuove idee. Da ultimo, oltre alla sua passione per la letteratura1, si è dedicato alla fondazione della rivista on line “Il Penalista”2. Ci abbiamo lavorato insieme tutta l’estate del 2015, e continuavamo a farlo.
Gli devo davvero molto. Nel gennaio 2007 la mia vita professionale è cambiata quando ho deciso, insieme ad alcuni giovani Colleghi mantovani, di iscrivermi al “X Corso nazionale di formazione specialistica dell’Avvocato Penalista”. All’epoca Ettore era il Responsabile nazionale delle Scuole UCPI e Direttore del Corso. Il corso si svolgeva da febbraio a novembre, un fine settimana al mese, dal venerdì pomeriggio sino alla domenica mattina.
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